Fatturazione elettronica per regimi forfettari: cos’è e come gestirla

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Da diversi anni, una parte fondamentale della semplificazione digitale è affidata alle fatture elettroniche→. Col tempo lo strumento è diventato obbligatorio per quasi tutte le categorie di azienda e, infine, anche per i lavoratori in proprio. 

Vale anche per i liberi professionisti in regime forfettario, che devono attenersi all’invio digitale delle fatture. E sebbene possano avere delle difficoltà, la semplicità del sistema e alcuni consigli utili risolvono la maggior parte dei dubbi. 

 

La fattura elettronica: cos’è e perché stata introdotta

Tutto il mondo si è digitalizzato e oggi pretendiamo (giustamente) di accedere tramite PC o smartphone a un gran numero di servizi, anche oltre i confini geografici. 

La fattura elettronica nasce da qui. Il libero scambio di merci e persone, a fondamento del grande progetto dell’Unione Europea, non poteva prescindere da una facilitazione delle transazioni digitali.

La fattura elettronica è automatica e integrata→ coi sistemi della Pubblica Amministrazione e l’Agenzia delle Entrate→, quindi facilmente rintracciabile. Inoltre, rispetto alla fattura cartacea, si distingue per essere: 

  • redatta con un dispositivo digitale (PC, smartphone, tablet); 
  • trasmessa elettronicamente al cliente utilizzando l’apposito Sistema di Interscambio (conosciuto come SdI). 

Il Sistema di Interscambio→ agisce come un tramite: prima verifica che la fattura possegga i requisiti minimi necessari per la legge; poi, se tutto è a posto, la consegna automaticamente nella cassetto fiscale del destinatario. 

 

La fattura elettronica in regime forfettario 

L’obbligo di emettere fattura elettronica è attivo per partite IVA a regime ordinario→ già da inizio 2019. Solo a luglio 2022, invece, è scattato anche per partite IVA che usufruiscono del regime forfettario (o agevolato). 

Si tratta di un regime fiscale specifico per operatori “di ridotte dimensioni”, come testimonia l’Agenzia delle Entrate. 

Il requisito principale è che il contribuente non superi i 65.000 euro di ricavi annuali, indipendentemente dal tipo di lavoro o dal codice ATECO. In aggiunta non bisogna oltrepassare il limite di spesa di 20.000 euro all’anno per lavoro accessorio, dipendenti e/o collaboratori. 

Coloro che applicano il regime forfettario hanno accesso a numerose semplificazioni ai fini IVA->, tra cui


Non addebitano l’IVA in fattura ai propri clienti e non detraggono l’IVA sugli acquisti; non liquidano l’imposta, non la versano, non sono obbligati a presentare la dichiarazione e la comunicazione annuale IVA.

 

E infine la più grande attrattiva, la bassa tassazione: i forfettari subiscono un’unica imposta del 15% sul reddito imponibile (5% nei primi 5 anni di attività), che si dice “sostitutiva” perché sostituisce tutto il resto, ad esempio le imposte sui redditi e le addizionali. 

 

Come gestire le fatture elettroniche per i professionisti in regime forfettario 

Quando non erano necessarie quelle elettroniche, le fatture venivano compilate a mano su moduli predisposti, o anche col PC ma in modi semplici (per esempio in Excel). E adesso? Come vanno gestite? 

Abbiamo menzionato che la fattura elettronica è più automatizzata e integrata, ma specifichiamo che il modo di compilarle e gestirle varia a seconda del soggetto. 

Per le aziende di medie e larghe dimensioni, le grandi organizzazioni, la PA e simili, è indispensabile dotarsi di software appositi

La questione è differente per le entità poco strutturate, singole, agili, proprio come i liberi professionisti in regime forfettario. Questi ultimi gestiscono una quantità piuttosto limitata di contatti e fatture. Conviene usare un software? 

In teoria sì, ma questi applicativi sono pensati per le organizzazioni di grandi dimensioni e sono tarati sui loro bisogni. Un libero professionista potrebbe non trovare molto vantaggioso il rapporto spesa/benefici. 

Come fare, allora? Oltre ai servizi a pagamento per singoli professionisti venduti dai provider, c’è anche l’opzione gratuita offerta direttamente dall’Agenzia delle Entrate. 

Basta loggarsi con la propria identità digitale (come lo SPID) e si accederà a una serie di servizi per il professionista, tra cui la fatturazione elettronica. La compilazione è semplice, offre dettagli aggiuntivi come la copia in PDF e il pagamento rapido del bollo, e in più, una volta completata, va automaticamente al Sistema di Interscambio, che verifica e consegna tutto da solo. 

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