aggiornato al 9 ottobre 2023
PEC europea: cos’è e cosa cambia
La REM (Registered Electronic Mail), conosciuta anche come PEC europea, è sulla soglia dell’adozione in tutti i Paesi membri e promette di portare significative differenze nell’ambito delle comunicazioni telematiche.
L’Unione Europea, con il Regolamento eIDAS, ha stabilito rigorosi standard di sicurezza per gli strumenti di comunicazione telematica. L’Italia è stata il primo paese europeo a rispondere a tali direttive, creando la PEC.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la PEC italiana non soddisfa completamente i requisiti imposti dal Regolamento e dagli standard ETSI, a differenza di quanto promesso dalla prossima introduzione della REM.
La REM è progettata per adempiere integralmente a tali requisiti: oltre alla certificazione di data, ora e contenuto del messaggio, la REM garantirà anche la certificazione dell’identità del mittente e del destinatario, nonché l’interoperabilità in tutta Europa.
In breve, la REM rappresenta un passo avanti significativo nell’assicurare la sicurezza e l’affidabilità delle comunicazioni telematiche in Europa.
PEC europea: lo stato dei fatti
A che punto siamo con l’introduzione della REM?
Di fatto, a oggi, non è ancora stato emanato alcun decreto riguardo l’adozione della REM e le procedure di adeguamento, e i provider PEC stanno perciò attendendo le direttive a livello legislativo per poter procedere. In altri termini, i provider si stanno attualmente muovendo sulla base delle prime indicazioni, quali ad esempio quelle che riguardano l’identificazione del mittente→, ma a oggi non sono ancora stati diffusi i dettagli né le date ufficiali (forse a giugno 2024).
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