PEC: verità, falsi miti, limiti e vantaggi

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Quando si parla di Posta Elettronica Certificata (PEC)→ ci si scontra con tanti dubbi e critiche. Perché è obbligatoria? Qual è la sua reale utilità? E i costi sono giustificati? 

In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande soffermandoci sui limiti e  vantaggi del sistema PEC, magari sfatando qualche falso mito.

Se quindi avete ancora dubbi in merito alla Posta Certificata, continuate a leggere! 

 

La PEC esiste solo in Italia.

Falso.

C’è in effetti qualcosa di vero in questa affermazione ma non in senso negativo. La PEC, infatti, è un sistema tutto italiano, studiato e sviluppato in Italia secondo linee guida europee. Perciò sì, la PEC così com’è stata costruita in Italia esiste solo da noi. 

Ma gli altri paesi europei hanno ugualmente dei meccanismi per la certificazione della posta elettronica. Questo perché, ribadiamo, la Comunità Europea ha dettato linee guida per l’adozione di un sistema in grado di dare sicurezza alle comunicazioni elettroniche. 

Perché manca un sistema uguale per tutti? Proprio perché, quelle europee, sono solo linee guida. Siamo in attesa di uno standard, che arriverà (forse) proprio prendendo da esempio la PEC italiana→.

 

La PEC dovrebbe essere gratuita.

Falso.

Ritenere un costo giusto o ingiusto può essere soggettivo, certo. Ma ci hanno abituati fin troppo bene a usufruire dei servizi digitali senza pagare nulla. Nulla di economico, in verità, se si guarda a quante informazioni personali diamo in cambio.

A ogni modo, il costo della PEC è giustificato: serve al provider a mantenere funzionante e il sistema: si tratta di un vero e proprio servizio. 

Non dobbiamo mai dimenticare che il digitale non è gratis: occupa spazio, consuma energia per processare i dati, richiede risorse umane dedicate. Le voci di spesa sono tante→ ed è necessario imparare ad esserne coscienti.

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Che poi, il costo di cui si parla è irrisorio confronto ai suoi vantaggi: parliamo infatti di €5-€10 l’anno per casellaEventuali sovrapprezzi servono ad avere assistenza dedicata o più spazio nella casella o, ancora, aggiungere altri servizi. A ogni modo, soprattutto per un’azienda, l’impatto è quasi nullo. 

 

La PEC non conferma la lettura.

Vero.

Le ricevute di accettazione e consegna→ della PEC indicano l’avvenuta presa in carico da parte del gestore dalla casella del mittente e l’avvenuto recapito nella casella del destinatario. Ma non si assicura che una PEC sia stata effettivamente aperta o letta. 

Questo aspetto, però, è regolamentato, con l’onere dal lato del destinatario. Infatti, a fronte del possesso di entrambe le ricevute da parte di chi ha inviato il messaggio, un’eventuale ricorso da parte del destinatario non vale nulla. Questo accade anche quando il destinatario dichiara di non aver ricevuto un messaggio a causa della casella piena→: la responsabilità è sua. Salvo che il mittente non abbia ricevuto un avviso di mancata consegna.

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Se la comunicazione si intende recapitata, il ricevente ha la responsabilità: deve premurarsi di leggerla! Ogni persona o azienda che apre una casella PEC è in generale tenuta a consultarla regolarmente, secondo doveri e utilità. Di fronte a un tribunale, la colpa di una mancata lettura è (ovviamente) di chi riceve.  

 

La PEC è a rischio sicurezza e mi può far incorrere in virus

Falso.

Nonostante lo spam→ e le attività di social engineering a esso legate, la PEC resta il sistema più sicuro esistente per lo scambio di email→. 

Già in partenza, lo spam nelle caselle PEC è ufficialmente illegale→. Il fenomeno, però, non è denunciabile se non comporta danni reali e dimostrabili. 

In ogni caso, l’Italia ha fatto di più: grazie a una collaborazione del 2020 tra CERT-AgID e i gestori delle caselle, il sistema è stato reso ancora più sicuro. Tant’è che si è registrato un calo delle campagne di malspam del 90% rispetto all’annata precedente, con pochissimi casi e tutti subito bloccati. 

Naturalmente, non esiste e non può esistere una sicurezza informatizzata infallibile. La cybersecurity dipende soprattutto dalla consapevolezza degli utilizzatori umani. 

 

Lo spazio nella PEC è limitato.

Vero.

Ogni casella ha una determinata capienza, raggiunta la quale non accoglierà più nuova corrispondenza. Questo è uno dei limiti principali della PEC. Bisogna quindi fare una pulizia periodica. 

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